Il Barbera del Monferrato: un vino versatile 1

Il Barbera del Monferrato: un vino versatile

Se si pensa al Barbera, non si può non pensare al Piemonte: è uno tra i vini rossi più noti, nonché il vino legato indissolubilmente alla tradizione piemontese contadina. Si stima che la coltivazione del Barbera possa risalire addirittura al Medioevo (anche se la comparsa storiografica è ufficialmente attestata a partire dal 1512). Successivamente giunse sui mercati internazionali da quando il vitigno venne inserito nel trattato “Ampelografia”, redatta nel 1798 dal Conte Nuvolone: grazie alla neonata ferrovia verso il porto di Genova, il nome Barbera oltrepassa i confini nazionali e arriva al pubblico d’oltralpe.

La Barbera è da sempre considerato il vino che i contadini destinarono al proprio consumo, contribuendo a costruire quel rapporto quotidiano che ne rappresenta il tratto identitario più profondo. Il suo più recente rilancio si deve agli anni Ottanta del secolo scorso, quando un gruppo di produttori decise di accrescerne la qualità complessiva con un grande lavoro in campo e in cantina, inficiando sia sul Barbera del Monferrato e sul prezzo.

Il punto di forza del Barbera? L’ecletticità

Le uve del Barbera crescono nei vigneti più antichi e meglio esposti al sole, su un terroir caratterizzato da terreni marnoso-argillosi collocati a 250 metri sul livello del mare, che contribuiscono a donare le note fresche e fruttate che lo caratterizzano.

Solitamente i vitigni nati in questa zona acquisiscono profumi intensi con sentori di ciliegia, prugna e mora, che si chiudono su note speziate, vanigliate e tostate, tipiche dell’affinamento in botti di legno per un periodo che va dai sei mesi ai due anni, a seconda dello stile del produttore. Il Barbera del Monferrato Superiore DOCG si acquisisce quando l’affinamento dura minimo dodici mesi, di cui sei in botti di legno.

Quando si dice “l’imbarazzo della scelta”: la Barbera è il vino perfetto a tutto pasto perché il vitigno è particolarmente versatile nel dare vita a varie tipologie di vino, come il Barbera frizzante, la versione ferma e quella più dolce moscata che lo rendono il vino perfetto a tutto pasto.

Barbera d’Asti o Barbera d’Alba?

In particolare, si ricordi la distinzione tra Barbera d’Asti e Barbera d’Alba, perché la Barbera d’Alba contiene un minimo di 85% di uve Barbera e presenta un colore più intenso, con un basso livello di tannini e una marcata acidità. Il Barbera d’Asti ha un disciplinare più rigido perché richiede almeno il 90% delle uve Barbera, è un vino più vivace e di colore rosso rubino che tende al granato con l’invecchiamento, presentando note di frutti rossi come ciliegia, mora e lampone. 

La versatilità anche nel prezzo: quali sono le migliori annate?

Tra le migliori annate di Barbera vale la pena nominare quella Superiore DOCG del 2020, il cui prezzo si attesta attorno ai 26€, considerando la complessità della vinificazione, che vanta ben trenta giorni di macerazione sulle bucce insieme a una maturazione di 12 mesi in tonneaux di rovere francese e altri 12 in serbatoi d’acciaio.

Per una maturazione e una vinificazione di minor durata, il prezzo si aggira attorno ai 17 euro.

Un vino fresco, sapido, tannico

Il suo sapore è strutturato, caldo e terroso con tannini vellutati e una spiccata freschezza che lasciano una lunga persistenza gusto-olfattiva, che abbraccia la bocca e la coccola con la sua acidità e il finale nervoso, ma di classe.

Date queste sue caratteristiche, si sposa benissimo con i piatti della tradizione, dall’antipasto principe della tavola piemontese, il vitello tonnato, fino a taglieri di salumi e formaggi, arrivando ai primi piatti più saporiti come gli agnolotti del plin.

Con la tipologia Superiore DOCG, si ottiene un vino più corposo da abbinare a piatti più decisi e strutturati: sì a brasato, stufati e formaggi stagionati o erborinati, ma anche a selvaggina di piuma o di pelo.

Se ancora non fosse chiaro, il Barbera è un vino eclettico che non tradisce e anzi rivendica la sua origine contadina, ma si apre anche ai cosiddetti enoturisti, in cerca di esperienze pregiate e raffinate.