Campari Sheckarato VS Martini Cocktail

Campari Sheckarato VS Martini Cocktail

Fra gli amanti dei cocktail, ognuno ha il proprio preferito, per mille ragioni che a volte si possono anche spiegare e a volte no. Alla fine, tutto si riconduce al gusto personale e, naturalmente, alla bravura di chi lo prepara. Lo stesso cocktail può risultare molto differente, da locale in locale, a seconda dell’abilità del barman e a volte anche delle piccole variazioni o preferenze che possono essere inserite, senza che questo snaturi il drink.

 

Campari Shakerato con gin o senza?

 

Chissà se il signor Gaspare Campari avrebbe immaginato un tale successo, quando acquistò il Caffè dell’Amicizia a Novara, dove cominciò a fare i suoi esperimenti con erbe aromatiche e frutta. Era il 1860. Il Campari Shakerato è un cocktail a suo modo molto particolare perché è fatto di un solo ingrediente. Quindi, a rigore, non potrebbe essere considerato nemmeno un cocktail.

Ma, secondo gli estimatori, la ricchezza dei gusti e degli aromi del Campari sono tali che il fatto stesso di aggiungere ghiaccio e passare nello shaker fa sì che il risultato sia molto più della semplice somma delle parti.

 

Di sicuro, il Campari Shakerato ha ormai circa centocinquant’anni di vita, e se non fosse molto gradito avrebbe già da tempo cessato di esistere e di essere richiesto. Col tempo, sono nate alcune variazioni, le più popolari sono:

  • con aggiunta di Gin, 1/2 Campari e 1/2 di Gin
  • con aggiunta di Gin, come il precedente, e servito con una fetta d’arancia
  • con aggiunta di vodka, in quantità di 1/2, 1/3 o anche 1/4

 

 

Martini Cocktail, da Hemingway a James Bond

 

Se per il Campari le origini sono molto chiare, non si sa invece esattamente chi preparò per primo un Martini Cocktail, o Martini Dry, o semplicemente Martini. Sembra però che sia un discendente o una variazione del Manhattan, e in questo caso davvero potrebbe essere una di quelle bevande che nascono in molti posti diversi più o meno negli stessi anni.

Fra le leggende sulla sua nascita, citiamo quella secondo cui fu inventato a Martinez, in California; quella che lo fa discendere dal cocktail Martinez di Jerry Thomas, preparato con bitter, gin, maraschino e vermouth dolce. E infine quella che dice essere il suo inventore un barman di origine italiana, appunto il signor Martini, che lo servì a Rockfeller nel 1912.

 

Sia come sia, il Martini Cocktail entra in breve nella leggenda. È un cocktail dal gusto deciso, preparato con 3/4 di Gin e 1/4 di Vermouth. È chiaro che dire Gin e Vermouth è dire molto poco; a seconda del tipo e del pregio di questi ingredienti, anche il cocktail cambierà aroma e caratteristiche. In ogni caso, di norma si utilizza un Vermouth dry o extra dry.Fra gli estimatori del Martini cocktail, due dei più noti sono il grande scrittore Ernest Hemingway, che lo preferiva in versione extra forte con 15 parti di gin, 1 parte di vermut dry, ghiaccio, buccia di limone.

Questa variazione viene anche chiamata Montgomery, dal nome del famoso generale inglese. Altro estimatore del Martini è James Bond, l’agente segreto inventato da Ian Fleming. La sua ricetta è 3 parti di Gordon Gin, una di vodka, mezza di Kina Lillet. Agitato con ghiaccio, non shakerato, con aggiunta di una sottile scorza di limone.

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