I piatti della cucina abruzzese ed i suoi vini.

I piatti della cucina abruzzese ed i suoi vini.

L’Abruzzo è terra di pastori, di transumanza e di pesca. Un mix tra cibo di montagna e cibo di mare che è irripetibile. Una terra dura da lavorare, ma ricca di sapori. Dal mare, nel giro di pochi chilometri si passa all’alta montagna e la cucina tipica risente di questi passaggi. Pesce sulla costa, formaggi, salumi e carni nell’entroterra. E per il vino, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Bianco o rosso, la particolare struttura del terreno e un clima adatto hanno favorito sia la produzione del rosso Montepulciano, sia del bianco Trebbiano, entrambi dalle peculiari caratteristiche organolettiche.

Il Montepulciano è ideale con carni rosse grigliate (in Abruzzo la grigliata è un’istituzione con precisi riti), sughi e formaggi stagionati. Il Trebbiano trova il massimo della sua espressività se accompagnato ai piatti di pesce, ricordando che il pesce in Abruzzo, è grigliato, o non è pesce. A questo si aggiunge la millenaria coltivazione dell’ulivo, risalente all’epoca romana, che regala un olio extravergine prodotto con varietà di olive Carboncella, Frantoio, Leccino, Pendolino e Tortiglione. L’olio abruzzese è molto ricco in polifenoli, ha un sapore aromatico ed intenso.

I piatti tipici della cucina abruzzese

Un giro d’Abruzzo non può che cominciare dai primi. Come ben sanno le nonne abruzzesi, che sono premurose e dolci finché mangi, ma rigide più di Napoleone con le sue truppe, se avanzi qualcosa nel piatto. Si comincia con timballo di scrippelle, oppure coi classici maccheroni alla chitarra accompagnati da pallottine di carne. Non manca l’invernale pasta e fagioli, dato che la montagna in Abruzzo è aspra, alta e freddissima. Nel teramano ci sono le pappardelle al sugo di papera (sì avete letto bene: Paperino e i suoi nipoti non sarebbero sopravvissuti molto in Abruzzo), un po’ ovunque i ravioli dolci di ricotta.

Ed ora la costa: spaghetti alla marinara, gnocchetti al sugo di pesce, tagliatelle mare e monti non mancano per allietare il palato. Per quanto riguarda la carne, ricordiamo che l’Abruzzo è terra di pastori. Perciò la pecora è sfruttata sia da viva che da morta: provate la pecora alla callara, l’agnello al forno, il capretto in umido, il castrato alla brace ma soprattutto i famosissimi arrosticini di castrato. Ci sono anche quelli di fegato, da insaporire col peperoncino. Non ci sono solo pecore, tuttavia: ricordiamo anche le salsicce, l’arrosto di carne e di fegato di maiale, la porchetta, il tacchino alla canzanese, le mozzarelle alla teramana.

E dalla costa arrivano il brodetto di pesce e il fritto misto di pesce. La panza non è piena se non si mangia il dolce: bocconotti, calcionetti, crostate di marmellata, pizza dolce di Pasqua, sfogliatelle e torta tradizionale mandano tanti saluti al peso forma e alla prova costume!

 

I vini tipici abruzzesi

Abbiamo già scritto ma lo ribadiamo. Il Montepulciano d’Abruzzo è un vino rosso di gran pregio, prodotto dai vigneti nei territori di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. Profuma di frutti rossi e spezie, si sposa bene con formaggi, minestre, carne di ovino, maiale, bovino e cacciagione. Pare che addirittura il condottiero cartaginese Annibale desse a uomini e cavalli il Montepulciano. Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino giallo paglierino, dal profumo intenso, ideale come aperitivo e per gustare risotti, piatti a base di verdure e carni bianche, nonché pesce.

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